Scambio di opinioni tra Rsu e Ds

Chat istituzionale non prevista dal Contratto integrativo in vigore.
 
Il personale della scuola può leggere in allegato la lettera che la Rsu ha inviato al DS in riferimento  all'istituzione avvenuta, in maniera unilaterale, di un chat istituzioanle denominata Alfa Cpia-FE, riservata a solo alcune docenti, peraltro neanche tutte della sede di Ferrara.  In allegato é  leggibile la risposta del  DS alla Rsu.

Al DS
Fabio Muzi
 
In riferimento alla   "chat di servizio Alfa Cpia Fe", che il Ds ha istituito in data odierna scrivendo che utilizzerà per le comunicazioni formali, in qualità di Rsu ci corre l'obbligo di riprendere l'art. 17 del nostro contratto collettivo integrativo d'istituto, sottoscritto  in data 8 febbraio 2019 dalla Rsu e dal Dirigente il quale ha questo titolo: Criteri generali per l'utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio -
 L'articolo recita al comma 1: Le comunicazioni di servizio ( avvisi circolari..) vengono pubblicate sul sito istituzionale e sul registro elettronico entro le ore 16.00; con la stessa tempistica le comunicazioni sono inoltrate al personale tramite la posta elettronica di servizio o altra posta elettronica comunicata e autorizzata all'uso del personale stesso o altre piattaforme.
 Al comma 2: E' fatta salva la possibilità per l'Amministrazione  di inviare o ricevere comunicazioni, tramite qualunque supporto, oltre gli orari indicati, in caso di urgenza indifferibile.
Non pare qualificarsi come  urgenza indifferibile la comunicazione che il Ds  trasmette, contestualmente alla istituzione  della chat alfa, che riguarda la possibilità di avere il cellulare di servizio in comodato d'uso.
e che al comma 4, paragrafo C8 rimanda appunto alla contrattazione di istituto la definizione delle modalità di utilizzo delle strumentazioni tecnologiche al fine di garantire il diritto alla disconnessione.
Inoltre pare di intuire che se si istituisce  una chat Alfa debba esistere una Chat 1L  e forse perfino una chat ATA, altrimenti si creerebero indiscubili disparità di trattamento all'interno del personale scolastico.
Invitiamo pertanto il DS ad informare la Rsu se le altre chat sono state costituite e ad utilizzarle comunque solo per le situazioni di urgenza indifferibile, come previsto dal contratto d'istituto vigente.
 
cordialmente,
 
RSU
Rodolfo Dainese
Marzia Marchi




Alla RSU di Istituto
 
La mail ricevuta appare quanto meno "pretestuosa", in quanto sembra non contestarsi l'attivazione di una chat "istituzionale" per comunicazioni di servizio, ovviamente urgenti, quanto la tutela alla disconnessione da parte dei dipendenti che parrebbe violata per il fatto di aver data l'informazione - peraltro già anticipata come auspicabile durante il collegio dei docenti - relativa alla possibilità di richiedere il cellulare di servizio da mercoledì 8 settembre.
Ora, come si può evincere dal testo inviato alle insegnanti di Italiano L2,  si è semplicemente data informazione dell'avvenuta attivazione della chat alle interessate (cosa immagino legittima!) e, nello stesso messaggio, si è data l'informazione relativa alla disponibilità dei cellulari per le chiamate di servizio: dal mio punto di vista, il carattere di urgenza consisteva esclusivamente nel fatto che è nell'interesse del singolo docente potersi avvalere di un cellulare di servizio anzichè di quello personale per assolvere un impegno - le telefonate agli iscritti - condiviso in Collegio ed accolto senza obiezioni dal medesimo. L'indifferibilità, nasceva invece dal fatto che entro le ore 16 mi sarebbe stato impossibile comunicare detta informazione via mail per altri impegni di servizio già assunti. 
Quanto alla richiesta di conoscere se altre chat siano state attivate dalla dirigenza, non si evince da alcun testo normativo o contrattuale che il dirigente sia tenuto ad informare la RSU circa gli strumenti che egli ritiene utile utilizzare per le comunicazioni urgenti. Al contrario, corre certamente obbligo alla RSU accertare - previa legittima segnalazione del personale - se il dirigente abbia violato il diritto alla disconnessione o altre norme sancite nel contratto di istituto o in quello nazionale. Nella fattispecie, visti gli apprezzamenti ricevuti dalle colleghe interessate, sarebbe interessante conoscere le obiezioni di chi si è sentito leso in un proprio diritto.
Fatte queste doverose precisazioni, si auspica un atteggiamento positivo e costruttivo da parte della RSU per consentire a TUTTO il personale di svolgere - in un clima di assoluta serenità - i gravosi impegni che ciascuno di noi è chiamato ad assolvere in questo nuovo, e assai impegnativo, anno scolastico.
 
Cordiali saluti
 
IL DIRIGENTE
Fabio Muzi 

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